Quando Animals Asia è nata nel 1998, le fattorie della bile erano un fenomeno sconosciuto a livello internazionale e un oscuro segreto in Cina. Oggi è una fra le questioni più dibattute nei social media del paese e attira l'attenzione di tutto il mondo.
Animals Asia, costituita con lo scopo di promuovere la chiusura delle fattorie della bile, viene fondata da Jill Robinson nel 1998. Cinque anni prima questa coraggiosa donna inglese aveva giurato di opporsi all'industria della bile dopo aver visitato con orrore una fattoria della bile.
Animals Asia firma uno storico accordo con il governo cinese per costruire il centro di salvataggio di Chengdu. Nello stesso anno arrivano i primi 60 orsi. L'orso della luna Andrew è il primo residente della riserva.
L'opinione pubblica cinese riceve una grande scossa quando alla campagna di Animals Asia contro le fattorie della bile dà il suo appoggio l'attrice e cantante Karen Mok. Karen è così influente che quattro anni più tardi sarà chiamata a portare la fiaccola ai giochi olimpici di Pechino.
In Vietnam, le fattorie della bile diventano ufficialmente illegali a partire dal 2005, aspetto questo che nel 2007 spinge Animals Asia alla costruzione di una riserva naturale nel paese. I primi residenti arrivano nello stesso anno e si tratta dei cuccioli Olly, Mara e Mausi.
Il membro del Congresso Nazionale del Popolo (NPC), Zhou Ping, presenta una proposta di chiusura delle fattorie della bile. Tre anni più tardi a lei si uniscono i colleghi del NPC e i delegati della Conferenza Politica Consultiva del Popolo Cinese (CPPCC). Loro, e un numero crescente di rappresentanti delle due istituzioni, hanno continuato a offrire un prezioso sostegno nel corso di ogni evento nazionale.
Chiare evidenze dei danni causati agli orsi dalle fattorie della bile e dei possibili rischi per la salute dei consumatori, vengono pubblicate da uno studio del noto patologo Dott. Wang Shengxian. Le sue ricerche vengono trasmesse al governo e prese in esame dall'Associazione Cinese per la Protezione della Fauna Selvatica, dal Ministero per la Salute, dall'Agenzia Cinese per gli Alimenti e i Medicinali e dall'Agenzia per il Controllo della Medicina Tradizionale Cinese.
Questo è stato l'anno in cui è esplosa la protesta pubblica contro le fattorie della bile. Tutto è cominciato con l'iniziativa della Guizhengtang, la quale aveva annunciato di volersi quotare in borsa. In risposta a questo fatto, l'87% della gente ha manifestato la propria indignazione contro l'industria della bile - letteralmente centinaia di milioni di cinesi.
In un solo mese, Animals Asia è stata citata in oltre 6.243 articoli comparsi sulla stampa nazionale. La richiesta della Guizhengtan è stata alla fine respinta nel 2013, in quella che è stata sicuramente una vittoria storica per il movimento animalista.
Grazie al sostegno di decine di migliaia di persone in tutto il mondo, Animals Asia riesce a far revocare la richiesta di sfratto ordinata dal governo vietnamita. Supporter e celebrità, politici, diplomatici, ragazzi delle scuole e organizzazioni protezionistiche inducono le autorità a sospendere l'istanza di sfratto per la riserva.
Il risultato ottenuto grazie alla campagna Curare senza ferire, a settembre di quest'anno, ha rappresentato uno storico traguardo e ha permesso di aumentare enormemente il numero di praticanti della Medicina Tradizionale che rigettano i prodotti a base di bile d'orso. Molti ritengono che la svolta sia un'ulteriore evidenza non solo del fatto che i farmacisti non sono più entusiasti di questi prodotti, ma che anche i clienti non vogliano più acquisitarli.
Quando l'allevatore Yan ha contattato Animals Asia sostenendo che l'industria della bile era "crudele e senza futuro" e che ormai era necessario fermarla, eravamo pronti al più grande salvataggio di orsi mai realizzato nella storia. Animals Asia ha cominciato a lavorare per convertire una fattoria della bile nella sua seconda riserva naturale in Cina, liberando 130 orsi da una vita di sofferenze.
Nel frattempo la Kai Bao, la più grande azienda dedita al commercio di bile d'orso nel paese, dalla quale dipende la vendita di oltre la metà di bile d'orso circolante, ha annunciato la volontà di investire in bile sintetica con il sostegno dei finanziamenti statali.
Con la dichiarazione di Yan, per il quale l'industria della bile non offre più profitti, e la possibilità che sia apra un nuovo capitolo con l'introduzione delle alternative sintetiche, si fa strada l'ipotesi che il prezzo della bile cali drasticamente in futuro..